✨🌾✨DOMENICA 12 MARZO: COMMENTO AL VANGELO DI LUIGI VERDI🌠⛩🌠

Sintesi dell’omelia della messa di Romena del 12 marzo 2023
Questo brano del Vangelo è meraviglioso e mi è sempre piaciuto perché è la sintesi dello stile di Gesù, del suo modo di essere e ha anche i riferimenti fondamentali del Cristianesimo.
Gesù arriva al pozzo di Giacobbe in Samarìa e incontra questa donna samaritana, di un’altra religione, e Lui da solo con lei in una situazione che era di scandalo. Lui non si fa riconoscere, non si fa grande presentandosi, ma gli dice solo “Ho sete!” Sono io che ho bisogno di te.
Sentite come cambiano le cose? La fa sentire importante.
A Gesù basta guardare negli occhi chiunque di noi per leggervi tutta la nostra vita, tutta la nostra storia, non ci sarebbe bisogno della confessione. Il suo sguardo era la sua forza.
In quel caso Gesù dice alla donna “Mi vai a chiamare tuo marito?” Lei aveva avuto cinque mariti più quello attuale che non era neppure suo marito e Lui lo sa, ma glielo chiede non per rimproverarla, ma perché vuole capire perché, dopo sei storie, ancora quella donna stava ancora cercando l’amore, perché non ci aveva ancora capito nulla. Quello che gli voleva chiedere è “Ma da dove ti nasce questa ansia di amore che non ti riempie mai il cuore?” A Gesù non interessa il numero dei tuoi peccati, ma il motivo.
L’ultima cosa bellissima è la domanda della donna a Gesù. Gli chiede “Voi giudei pregate su un monte che è Gerusalemme, noi preghiamo su un altro monte che si chiama Garizim, ma su quale benedetto monte bisogna pregare?”
Voi sapete che ogni religione ha una montagna sacra e Gesù risponde che non ha importanza su quale monte si deve pregare. È come dicesse che per trovare Dio non importa quale religione si deve avere, conta l’atteggiamento. E dirà che chiunque si avvicina a Dio in spirito e verità lo troverà.
Le condizioni per trovare Dio sono per le persone che lasciano un vuoto, quelle che non sono piene di ego e sono sincere. Credo che Dio lo troverà qualunque essere umano sincero e vero, capace di dire “Io non sono perfetto, ho sbagliato.”
Il rispetto per ogni essere umano è presente nell’antica scrittura ebraica fin dalla scrittura stessa che infatti non ha né punti né virgole. Chi legge deve dare lui un ritmo, deve dargli un respiro e fermarsi secondo il suo respiro. Bello quindi questo rispetto del respiro di ogni essere umano.
(Luigi Verdi)
http://www.romena.it

Luigi Verdi

Là dove sei vero, ogni volta che lo sei, il Padre è con te, sorgente che non si spegne mai.

✨🌾✨DOMENICA 12 MARZO: COMMENTO AL VANGELO DI LUIGI VERDI🌠⛩🌠
A Papa Francesco da don Luigi Verdi
Grazie, per il tuo andare al cuore con cuore aperto, per la leggerezza della tua serietà.
Grazie, per i tuoi sguardi capaci di penetrare nel cuore delle persone, di svelarne miserie e passioni.
Grazie, di averci ricordato che la fede è un dono del cielo, un raggio fuggevole nel mistero del tutto.
Grazie, perché senza ansia ti affidi a Dio e sai aspettare con un cuore bambino.
Grazie, e anche se resterà di te solo un canto di allodola nella notte, sarà speranza e coraggio per chi ti ha ascoltato.
Grazie
(Luigi Verdi)
Gianni Marmorini

🌅Domenica ✨🌾12 Marzo 🌾✨Terza di Quaresima

Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 4,5-42

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: Io non ho marito. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». Parola del Signore. Forma breve: Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42 Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Parola del Signore

Francesco Fiorillo

🌅Domenica ✨🌾12 Marzo 🌾✨Terza di Quaresima

🌅🌈✨«Per decidere di mettere a repentaglio il passato in nome di quel preciso presente (di cui in fondo si ignora ancora ogni cosa) serve tuttavia …

>>> 🌅🌈✨«Per decidere di mettere a repentaglio il passato in nome di quel preciso presente (di cui in fondo si ignora ancora ogni cosa)

🌈Grandi opere… a #propagandalive

Il pojana disperato.
Il monologo di Andrea #Pennacchi a #propagandalive

“Non apriamo quella porta!” Il cartoon di @makkox— Propaganda Live

🌈Grandi opere… a #propagandalive
Grandi opere.
Il cartoon finale di @Makkox a #propagandalive

Gruppo targato futuro

Stiamo riscoprendo il grande potenziale dei piccoli gruppi di amici veri e perseveranti che sanno scambiare saperi e servizi con amicizia…

Gruppo targato futuro

Stiamo riscoprendo il grande potenziale dei piccoli gruppi di amici veri e perseveranti che sanno scambiare saperi e servizi con amicizia, reciprocità e generosità. Questa è la prima politica sana e feconda che educa alla amicizia sociale e alla solidarietà civile.

Chissà per qualiaffinità o vicende esistenziali alcune persone vengono più vicine a te… Valorizza le “affinità elettive” costruendo e animando il tuo piccolo gruppo.

I parenti non si cambiano, invece puoi trovare aiuto nella famiglia elettiva degli amici per la vita. Quandoti accorgi che una persona può condividere esperienze e speranze, interessi culturali, sociali, spirituali… cogli l’occasione!

Le amicizie perseveranti sono ancora più necessarie nella società attuale in cui le relazioni tendono a essere provvisorie, mutevoli, fragili. Senon sei sostenuto da una rete di relazioni vere-buone-belle… puoi trovarti a essere in-dividuo anonimo in una società indifferente. Se desideri crescere in umanità coltiva il gruppo di amici­per-la-vita. Puoi essere amico di tanti in modo generico, ma il gruppo primario degli amici speciali si aggira intorno a cinque/dieci.

Sii fedele al piccolo gruppo per essere amico del grande mondo!

Nella società c’è competizione, ma quando si esagera… l’altro diventa rivale da vincere. C’è libero mercato, ma quando si esagera… le persone sono ridotte a produttori-consumatori agli ordini dell’economia. C’è flessibilità, ma quando si esagera… le persone diventano nomadi, spaesate, senza radici.

Il gruppo protegge da questi pericoli e promuove creatività e coraggio. La parola GRUPPO viene dal tedesco, significa “nodo, dorso d’asino”, perciò sali in groppa e il gruppo ti porta!

“Ci incontriamo in cerchio dove non c’è primo, secondo, superiore o inferiore.

Io faccio il facllitatore e suggerisco; accoglienza affettuosa, presa di parola, ascolto amichevole, democrazia consensuale. E spiego così: ti chiamo per nome, ti invito a raccontare, ti ascolto con calma, osservo il linguaggio silenzioso dei gesti, apprezzo il dono della presenza.”

Il primo rito è il giro di condivisione, preparati a prendere la parola, anche una

frase scritta, il racconto di un proverbio, può aiutarti a parlare in pubblico…. Sarai contento di essere ascoltato e di ricevere una attenzione gentile. L’ascolto amichevole senza giudizio favorisce la comunicazione sana: dai il meglio

di te e susciti il meglio dall’altro.

Il confronto e il dialogo ti migliorano, va oltre il gioco maggioranza/minoranza… dialogando pervieni a conoscenze condivise e ricorda:

scuoladelvillaggio.wordpress.com/2023/02/27/gruppo-targato-futuro/

👣SOLO ANDATA👣

SOLO ANDATA
Siamo gli innumerevoli, raddoppia ogni casella di scacchiera
lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra.
Non potete contarci, se contati aumentiamo
figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.
Nessuna polizia può farci prepotenza
più di quanto già siamo stati offesi.
Faremo i servi, i figli che non fate,
le nostre vite saranno i vostri libri di avventura.
Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino,
l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso.
Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi
noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso.
Spaliamo neve, pettiniamo prati,
battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l’insulto,
Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo
noi siamo il rosso e il nero della terra,
Un oltremare di sandali sfondati,
il polline e la polvere nel vento di stasera.
Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: “Non vi sbarazzerete di me.
Va bene, muoio,
ma in tre giorni resuscito e ritorno”.

Erri De Luca

La Guernica dei migranti

Javcho Savov “Guernica 2015”.

👣SOLO ANDATA👣

Il segreto di Zia Caterina

GRAZIE

Prendi il largo

Caterina Bellandi, per tutti zia Caterina, è stata nominata dal presidente Mattarella Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. Un’onoreficenza che riceverà al Quirinale il prossimo 24 marzo.
In questa occasione ho sentito il bisogno di scrivere su questa colorata tassista che da una vita si dedica a un servizio unico: stare vicina ai bambini malati oncologici, nei loro viaggi in taxi in ospedale e non solo…Perchè, e questo è il motivo dello scritto, la relazione tra Caterina e i suoi ‘supereroi’ è molto di più…

Secondo me è stato uno dei suoi piccoli supereroi. Uno di quelli che è in terra, che è riuscito a eludere tutta la sorveglianza, a saltare sulle ginocchia di Nonno Sergio e a raccontargli tutto.
O uno di quelli che è in cielo, che si è reso presente in un modo misterioso, ottenendo lo stesso effetto: far aprire al ‘Presidente di tutti’ quel voluminoso registro…

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🌅Yayoi 弥生 è MARZO✨🌅✨Quante cose ci legano al mondo? Quanti fili abbiamo stretti alla punta delle dita, al polso sinistro, alla caviglia, alla gamba destra? …

«Le 72 stagioni del Giappone
Sono quattro le stagioni del mondo. Come quarti d’una mela spaccano l’anno e, a seconda delle zone, talvolta si riducono a due stagioni soltanto.
La primavera si inaugura il 4 febbraio, l’estate nasce il 5 maggio, l’autunno il 7 agosto, l’inverno il 7 novembre. L’ antico calendario giapponese (旧暦) dice però un’altra cosa, ov- vero che le quattro stagioni si dividono in 24 periodi che, a loro volta, si separano ancora in tre parti, fino a creare 72 tempi diversi. Afferma, in sostanza, che ogni cinque giorni subentra una nuova «stagione».
Per quanto tempo sia già passato dalla creazione di questo antico calenda-rio, esso si rivela esatto. […]
L’idea di stagioni che mutano ogni cinque giorni è una produzione capitale di inizi.»
📚 da «Wa, la via giapponese all’armonia» @vallardi_editore
📷 Scatto del bravissimo @mitwo_310_dayo

Marzo in Giappone è “la crescita rigogliosa e progressiva della vegetazione”. 🌱 Tra gli altri nomi: “mese della contemplazione dei fiori”, …

🌅Yayoi 弥生 è MARZO✨🌅✨Quante cose ci legano al mondo? Quanti fili abbiamo stretti alla punta delle dita, al polso sinistro, alla caviglia, alla gamba destra? …

«Il nome tradizionale di marzo deriva da iyaoi, “la crescita rigogliosa e progressiva della vegetazione”.

🎐 da «Tokyo tutto l’anno» @einaudieditore

BENVENUTO MARZO!

Tra gli altri nomi (e derivazioni di nomi) che marzo possiede, ci sono: yayohi やよひ; 花見月, letteralmente il “mese della contemplazione dei fiori”, il “mese di hanami”; 早花咲月, “mese della fioritura anticipata dei fiori”; 夢見月, “mese dei sogni”, che significa “fare un sogno”, “vederlo”; 桜月 “mese dei ciliegi”; 春惜月 “mese che ha cara la primavera”».

🌠50 anni di ✨🌑The Dark 🌑Side of the Moon 🌜🌛

,QUESTO CONCEPT ALBUM DEI PINK FLOYD RIFLETTE SULLE FASI DELL’ESISTENZA UMANA E SULL’AVIDITÀ CHE SPESSO LA CONTRADDISTINGUE. FRA ROCK PROGRESSIVO, JAZZ E MUSICA CONCRETA

PUBBLICATO IL 1° MARZO 1973 IN ANTEPRIMA MONDIALE NEGLI STATI UNITI, E ANCORA OGGI FRA I PIÙ ACCLAMATI DALLA CRITICA, QUESTO CONCEPT ALBUM DEI PINK FLOID

🌠50 anni di ✨🌑The Dark 🌑Side of the Moon 🌜🌛

L’Europa e il mondo del 1973 sono profondamente cambiati rispetto al 1967, quando i Pink Floyd si formarono in piena stagione psichedelica e idealismo hippy. Adesso molte illusioni si sono dissolte, i sognatori di un tempo sono diventati adulti e devono fare i conti con una realtà che non sono riusciti a rendere migliore. Specchio di una società che si radicalizza, nasce il rock progressivo, colonna sonora ideale per dare forma alle spigolosità e alle frustrazioni di un’umanità che ha fallito molti dei suoi obbiettivi. Dopo il poco convincente Obscured by Clouds (sound track del film La Vallée di Barbet Schroeder), il gruppo londinese tornò al lavoro per completare un’idea cui Roger Waters aveva cominciato a pensare già nel 1971; infatti, prima di essere registrato negli studi di Abbey Road nel 1973, The Dark Side of the Moon nacque nel corso di alcune sessioni tenute fra il 1971 e il 1972 in una sala prove ai Decca Studios a Broadhurst Gardens e in un magazzino vittoriano in disuso al 47 di Bermondsey Street, a sud, che era la sala prove dei Rolling Stones. Le sessioni in studio furono intervallate da concerti dal vivo in cui presentare al pubblico i nuovi bravi a mano a mano composti, e capire se quella era la direzione giusta.
L’album nacque, in un certo senso, in mezzo ai fan, e poiché la Gran Bretagna stava attraversando un momento di forte recessione economica, Waters colse l’occasione per riflettere su temi quali il conflitto interiore e sociale, l’avidità, lo scorrere del tempo, la morte e il disagio mentale.

www.artribune.com/arti-performative/musica/2023/02/50-anni-dark-side-of-the-moon-capolavoro-pink-floyd/

✨⛩✨Salire in alto, sempre più in alto, solo allo scopo di guardare in basso. E vederlo diverso. Certi giorni ogni azione mi pare un insegnamento.🌠🌅…

https://www.lauraimaimessina.com/

Salire in alto, sempre più in alto, solo allo scopo di guardare in basso. E vederlo diverso. Certi giorni ogni …

✨⛩✨Salire in alto, sempre più in alto, solo allo scopo di guardare in basso. E vederlo diverso. Certi giorni ogni azione mi pare un insegnamento.🌠🌅…

🙏🏻✨LeggiAmo🌠✨Gabriel Garcia Marquez aveva ragione, la narrazione che facciamo di quanto abbiamo vissuto finisce per coincidere con il ricordo …

Bottino di viaggio, nella prefettura di Kagawa.
Per prima cosa, per me è fondamentale trovare il luogo giusto dove dormire e caricare, come i vecchi orologi in casa dei miei nonni, la scrittura.
Ricordo i giri con in mano il mazzetto di chiavi che servivano a girare gli ingranaggi, assestavano il tempo. Compresi così quanto un concetto tanto enorme fosse in realtà umano.
Non temo camminate infinite per raggiungere le dimore, né quelle temporanee né quelle definitive. Questo perché, dopo aver attraversato a lentezza di lumaca un solo quartiere di Utazu (a causa delle troppe fotografie), è bellissima la sensazione che si prova a tornare in un luogo fatto di ombre e di legno, che solo l’architettura tradizionale riesce ad accordare tanto armoniosamente. È lì che apro il mio taccuino e inizio, scrivendo, a creare memorie.
Gabriel Garcia Marquez aveva ragione, la narrazione che facciamo di quanto abbiamo vissuto finisce per coincidere con il ricordo stesso.
In realtà, il mio «taccuino» consiste solamente in fotografie e appunti lampo presi in movimento sul cellulare, ma poi quel tempo notturno nella dimora d’ombra e di legno lo uso per raccontare dettagliatamente degli incontri, delle persone, dei paesaggi, degli incidenti.
È un viaggio di lavoro per i libri che arriveranno ♥️
www.lauraimaimessina.com

Strettoie e in fondo il mare.

Scorci della provincia giapponese.

Buon pomeriggio esattamente da qui ♥️ pic.twitter.com/eMLwZlb4Or — Laura Imai Messina…

🙏🏻✨LeggiAmo🌠✨Gabriel Garcia Marquez aveva ragione, la narrazione che facciamo di quanto abbiamo vissuto finisce per coincidere con il ricordo …