
Siamo gli innumerevoli, raddoppia ogni casella di scacchiera
lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra.
Non potete contarci, se contati aumentiamo
figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.
Nessuna polizia può farci prepotenza
più di quanto già siamo stati offesi.
Faremo i servi, i figli che non fate,
le nostre vite saranno i vostri libri di avventura.
Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino,
l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso.
Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi
noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso.
Spaliamo neve, pettiniamo prati,
battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l’insulto,
Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo
noi siamo il rosso e il nero della terra,
Un oltremare di sandali sfondati,
il polline e la polvere nel vento di stasera.
Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: “Non vi sbarazzerete di me.
Va bene, muoio,
ma in tre giorni resuscito e ritorno”.
Erri De Luca
La Guernica dei migranti
Javcho Savov “Guernica 2015”.
👣SOLO ANDATA👣