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«Soprattutto ascoltava, perché l’ascolto è sempre la forma d’amore piú grande» diceva.
da «Le vite nascoste dei colori»
«Morioka-san riuscí ad alleggerire la morte, il dolore provato dalle persone prima, durante e dopo il funerale. Non si trattava solo di abitudine, ma di autentico amore. Smise di allontanare il pianto le volte in cui arrivava una piccola bara, o quando i parenti restavano muti a guardarlo, aggrediti da un dolore che non sapevano ancora nominare. Allungava la mano, lí dove sentiva che il gesto sarebbe stato accolto, e stringeva loro le dita. Abbracciava chi ne sentiva il bisogno, affrontava lo smarrimento degli altri.
Soprattutto ascoltava, perché l’ascolto è sempre la forma d’amore piú grande. «Non serve fingersi tristi, no, non serve neppure credere che chi è morto fosse una persona stupenda», diceva.
Con i Rimasti serviva piuttosto essere umani, rimanere in ascolto e offrire agli altri quel terreno comune di emozione, «quello che ti fa sentire di condividere un’esperienza piú grande, la vita in generale, – diceva con quel suo tono calmo e solenne, – perché nessuno lo dice ma tutti lo sanno, che uno ora sta piangendo una persona amata e soffre, ma un giorno accadrà a tutti: a chi adesso è in questa stanza, in questa città, da qualunque altra parte nel mondo».
da «Le vite nascoste dei colori» @einaudieditore
🌱 Sì, l’ascolto è la forma più grande d’amore. E Sayaka, la sorella del protagonista di questa storia, è centrale ne «L’isola dei battiti del cuore». Tutte le storie si parlano, tutti i personaggi si chiamano.
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📷 Scatto meraviglioso intitolato “Splash!” di Koji Takashima, 1951 che periodicamente amo riguardare.
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@einaudieditore www.lauraimaimessina.com

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