
#mottainai もったいない:
«Che spreco (darsi per vinti!)».
«Sembra oggi che nessuno più si accorga di un fatto: riuscire al primo tentativo è una rarità. Più frequente è invece giungere al successo, di qualunque successo poi si tratti, lentamente, attraversando fasi invisibili e per gradi. Ci si sente immobili talvolta, come se tutti gli sforzi di una settimana o di un mese non ci avessero portato null’altro che stanchezza, come se l’obiettivo rimanesse alla medesima distanza.
Eppure, nonostante quelle lunghe zone d’ombra, eccoci arrivare alla fine di un percorso. I risultati possono essere come fuochi d’artificio e giungere di botto.
Ci si dimentica ogni volta che per arrivare al dieci serve l’uno e il due, il tre e anche il quattro. Può capitare di saltare un cinque o forse un sei, ma allora il sette sarà più faticoso, servirà più tempo per raggiungerlo e ancora più tempo per convincersi d’averlo ottenuto davvero. La gradualità rassicura, ma non è sempre semplice sopportarne la lentezza. Eppure serve e non la si deve evitare. L’importante è non fissarsi sull’età, sui tempi, su quello che fanno gli altri intorno a sé, su come si «dovrebbe essere» e non si è ancora. E se lo si fa, sbagliando, è bene ricordarsi questa frase:
mottainai もったいない!»
da «Wa, la via giapponese all’armonia» @vallardi @tea.libri
🌱 Oggi riprovo da capo. Senza strappi ricomincio da dove avevo lasciato. E l’autunno in arrivo aiuta.
E VOI? COME STATE? ♥️
Laura Imai Messina
📷 Scatto bellissimo di @hirokingraphy (Hiroki Nose
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