📷 Splendido scatto di @hiro_510
È vero che si può provare nostalgia anche per ciò di cui non si è fatta esperienza diretta ma che si sia molto immaginato. Così come capita a molti, venendo per la prima volta in Giappone oppure, addirittura, senza esserci venuti affatto. Provano nostalgia, familiarità per qualcosa di sconosciuto eppure vicino al cuore. ❤️
Il giapponese è pieno di parole intraducibili; alcune hanno un equivalente, eppure sono diverse. Come questa, #natsukashii #懐かしい, che serve a ricordare l’importanza di assaporare con nostalgia anche il presente.
«Il kanji di natsukashii è 懐che, nella lettura on, si legge kai. Shirakawa Shizuka (1910- 2006), il più celebre letterato giapponese che dedicò la sua intera vita allo studio degli ideogrammi, lo scompose osservandone il disegno originario, e individuando nel componente a destra le «lacrime» e a sinistra il «cuore»: erano le lacrime versate per i defunti, che bagnavano il colletto del kimono, a ricreare quella particolare sensazione che è la nostalgia.
Natsukashii 懐かしい è una sorta di languore, pare l’eredità emotiva di un’era precedente. È essere in grado di amare anche ciò che non si possiede di diritto e che probabilmente mai si avrà, è accettare la natura effimera del mondo, anzi goderne, è l’idea che anche quello che facciamo oggi e non ci emoziona particolarmente, nella stratificazione del ricordo un giorno ci risuonerà dentro con dolcezza. Serve a ricordare l’importanza di assaporare con nostalgia anche il presente.»
📚 da «Wa, la via giapponese all’armonia» @vallardi_editore @tea.libri
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Non sederti ad aspettare.
Esci senti la vita.
Tocca il Sole e immergiti nel Mare.
Rumi