Ma noi siamo quelli che restano…

È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente 
A lasciare tutto com’è fare quello che ti viene
e non andare dietro la gente 
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia
quale grande canzone in un cumulo di pietre 
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre
  È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza
quella che ti frega e ti prende le gambe 
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente 
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
  E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano 
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari 
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali 
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente 
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente 
È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende 
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre 
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano 
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
  E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
  Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali 
E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno 
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
  Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno 
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno 
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano 
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano 
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
  Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici 
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni 
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni 
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni 
Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
  Siamo noi quei pazzi che venite a cercare 
Quei pazzi che venite a cercare 
Quei pazzi che venite a cercare 
Quei pazzi che venite a cercare
Elisa, Francesco De Gregori – Quelli Che Restano

È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente  A lasciare tutto com’è fare quello che ti viene e non andare dietro la gente  È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre  Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre  È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe  Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente  Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano  E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano  E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari  Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali  È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente  Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente  È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende  Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre  Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano  E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano  E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari  Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali  E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno  Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro  Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno  Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno  Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano  E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano  E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari  Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici  Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni  Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni  Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni  Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia  Siamo noi quei pazzi che venite a cercare  Quei pazzi che venite a cercare  Quei pazzi che venite a cercare  Quei pazzi che venite a cercare-

ANOTHERSEA

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