
Nel giorno di Tanabata, la festa piú popolare del Giappone, da cui il nome 七夕月 , «il mese di Tanabata», era consuetudine scrivere sui tanzaku delle poesie e si pregava per migliorare nell’arte della calligrafia; di qui anche l’altra dicitura, simile, del mese, 文披月, che illustra la scrittura sui rami di bambú. Un’altra ipotesi vuole sia invece derivato dal nome 含月 , che allude alla crescita
delle piantine di riso.
Altri antichi nomi di luglio sono: «il mese di ominaeshi», ossia una delle sette erbe che fiorivano in questo periodo e venivano offerte ai defunti durante la Festa dell’o-bon;, «il mese del fresco» o «il mese dell’aria fresca»; «il mese delle orchidee». Luglio un tempo era anche «il mese dei genitori», occasione di commemorazione degli antenati e dei defunti: era infatti usanza recarsi a pregare intorno alla tomba di famiglia e tenere rituali dell’o-bon. Secondo la declinazione contemporanea del calendario solare, adesso luglio coincide con la fine della stagione delle piogge, con l’ingresso vero e proprio nell’estate, con il canto corale di cicale e ranocchie.»
da «Tokyo tutto l’anno: Viaggio sentimentale nella grande metropoli» @einaudieditore (pp.130-131).

Laura Imai Messina
🎋🌿♥️🐬🎈🎉
www.facebook.com