



È kintsugi 金継ぎ: l’oro kin (金) che si fa colare in tsugime (継ぎ目), ovvero le saldature di un oggetto di ceramica che ha subìto un qualche incidente. Versare oro nelle ferite, acquisire bellezza nel fallimento. Valorizzare la caduta, l’errore. Fare dell’irreparabile, bellezza.
Ne scrissi lungamente in «Wa, la via giapponese all’armonia» ma è un concetto che torna in ogni libro. Perchè torna in ogni giorno della mia vita, in ogni fallimento che la accompagna. E quindi, paradossalmente, in ogni successo.
人生にぽっかり開いた穴からこれまで見えなかったものが見えてくる ovvero «Dagli squarci che si aprono nella vita si riescono a vedere cose fino ad allora nascoste», scriveva la scrittrice e religiosa Watanabe Kazuko (1927-2016).
Auguro allora a me stessa e a tutti una vita di oro e fallimenti, cadute e riparazioni. La saggezza che è la vera forma di bellezza.

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