Poesia scritta a Romena il 18 luglio 2021
Non fare polemiche. Adesso non serve più. Prendi il tuo patire e mettilo al vento, portalo alla luce, alle pietre. È strano ostinarsi a parlare con gli uomini quando ogni giorno possiamo parlare con Dio, essendo noi mente e materia ed essendo Dio la stessa cosa. Forse c’è un centro del respiro di cui ogni ognuno di noi è la periferia, e c’è un chiesa dello sguardo più che un Dio onnipotente. Dunque, l’errore è pensare un dentro e un fuori un alto e basso, l’errore è aver fatto della vita un catalogo delle separazioni. Per fortuna ora apprendiamo che una foresta è un mormorio, che nessuno di noi è Dio, ma ognuno di noi è una diceria del divino, una crepa del niente.
Questo è il giardino in cui camminare insieme.
Nessuno ci può oscurare, nessuno ci può tenere chiusi in un angolo se innalziamo il piano della vita, se lo portiamo alla semplice evidenza che siamo fratelli di uno stesso miracolo.