

L’antica pieve romanica di Romena è il cuore della fraternità. In una valle intrisa di spiritualità (in Casentino, Toscana), tra Camaldoli e La Verna, Romena si propone come un possibile crocevia per tanti viandanti del nostro tempo.
Come per i pellegrini del Medio Evo, in marcia verso Roma, la pieve rappresentava un punto di riposo dove fermarsi per una notte, rifocillarsi e ripartire, così oggi la Fraternità vuol offrire un luogo di sosta ai viandanti di ogni dove.

L’etrusca Rumine, divenuta la romana Rumenius, ha mantenuto nei millenni la stessa vocazione: quella di ospitare i viandanti della fede. Nelle viscere della terra, reperti sia etruschi che romani rafforzano l’ipotesi che Romena abbia ospitato prima un tempio etrusco, poi un’ara pagana.
La pieve, così come la vediamo oggi, fu invece edificata nel 1152 su una preesistente chiesa romana. A realizzarla, su iniziativa del pievano Alberico, artigiani locali e maestranze lombarde probabilmente formatesi in Francia. Più certe, a leggere ancora i capitelli, sono invece le circostanze in cui la chiesa fu realizzata: tempore famis si legge nell’abaco del primo capitello a sinistra, accanto alla data in caratteri romani, MCLII, 1152. ..
Tempore famis cioè tempo di fame, di carestia. www.romena.it/la-pieve/
Tempore Famis
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Suggestiva.
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