🌌Auguri Buon 🌌Compleanno🌌
🌌💢🌈Luigi Verdi✴️ commento al vangelo 28 aprile 2024🌄⛩️🌌
✨🌌🌈⛩️🌹Domenica 28 Aprile 🌅Francesco Fiorillo ✴️
✨🌅✨LA PIANTAGIONE PREFERITA🌌⛩️🌌
Vangelo di domenica 28 aprile 2024
LA PIANTAGIONE PREFERITA
Per il vangelo la santità non risiede nella perfezione, ma nella fecondità. Potare non è sinonimo di amputare ma di dare vita, e togliere il superfluo equivale a fare molto frutto.
28 aprile 24 – V di Pasqua
Gv 15,1-8
La bibbia è un libro pieno di olivi, di fichi e di viti. Pieno di uomini di cui Dio si prende cura e dai quali riceve un vino di gioia. Con le parole di oggi Gesù ci comunica Dio, cose da capogiro, attraverso lo specchio delle creature più semplici.
Ci porta a scuola in un vigneto, a lezione dalla sapienza della vite e da un Dio contadino, profumato di sole e di terra.
All’inizio della primavera mio padre mi portava nella vigna dietro casa. Sui tralci potati affiorava, in punta, una goccia di linfa che tremava e luccicava al vento di marzo. E mi diceva: guarda, è la vite che va in amore!
C’è un amore che muove il sole e le altre stelle, che ascende lungo i ceppi di tutte le viti del mondo, e l’ho visto aprire esistenze che sembravano finite, far ripartire famiglie che sembravano distrutte. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire.
Dobbiamo salvare la linfa di Dio, il cromosoma divino in noi.
Che Dio sia descritto come creatore non ci sorprende, l’abbiamo sentito. Ma Gesù afferma oggi una cosa mai udita prima: io sono la vite, voi i tralci. Io e voi la stessa cosa! Stesso tronco, stessa vita, unica radice, una sola linfa.
E mentre nei profeti antichi Dio appariva piantatore, coltivatore, vendemmiatore, ma sempre altro rispetto alle viti, oggi ascoltiamo una parola inaudita: Dio e io siamo la stessa vite; lui tronco, io tralcio; lui mare, io onda; lui fuoco, io fiamma. Il creatore si è fatto creatura. Dio è in me, non come padrone, ma come linfa vitale. E’ in me, per meglio prendersi cura di me.
Rimanete in me e io in voi. Non è da conquistare l’unione con Dio, è cosa di cui prendere consapevolezza: siamo già in Dio, ci avvolge con il suo affetto, lo respiri, lo urti! E Dio è in noi, è qui, è dentro, scorre nelle vene della vita. Dio che vivi in me, nonostante tutte le distrazioni e i miei inverni, e tutte le forze che ci trascinano via. Ma via da lui non c’è niente.
Questa comunione precede ogni liturgia, è energia che sale, cromosoma divino che scorre in noi.
Ed ogni tralcio che porta frutto, egli lo pota perché porti più frutto.
Il grande e coraggioso dono della potatura! Potare non è sinonimo di amputare ma di dare vita, ogni contadino lo sa. Togliere il superfluo equivale a fare molto frutto.
Il filo d’oro che cuce il brano e illumina ogni dettaglio è “frutto”. Sei volte viene ribadito ribadisce, perché sia ben chiaro: il vangelo sogna mani di vendemmia e non mani perfette, magari pulite ma vuote, che non si sono volute mischiare con la materia incandescente e macchiante della vita.
Per il vangelo la santità non risiede nella perfezione ma nella fecondità. Dov’è mai questa perfezione nei discepoli di Gesù, pronti alla fuga e alla bugia, duri a capire…
La morale evangelica ha la colonna sonora delle canzoni della vendemmia, di una festa sull’aia; sogna fecondità e non osservanze. Più generosità, più pace, più coraggio.
E mi piace tanto il Dio di Gesù, che si affatica attorno a me perché io porti frutto, che non impugna lo scettro ma la zappa, non siede sul trono ma sul muretto della vigna. A contemplarmi, con occhi belli di speranza.
🐾Mia🐾
🌌 25 Aprile 🌌
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I 50 anni di carriera di Branduardi
✨🌌✨
Angelo Branduardi, il menestrello della canzone italiana arriva a festeggiare i cinquant’anni di carriera. Quale miglior occasione per ripubblicare Alla fiera dell’est nella variante doppio album, comprendendo anche la versione in inglese Highdown Fair durante la giornata mondiale del RECORD STORE DAY del 20 Aprile.
Quando Angelo Branduardi esordì nel lontano 1974 il mondo della musica non era così affollato dai cantautori. Agli esordi appariva da solo con la chitarra per suonare prima di qualche gruppo prog rock, per un concerto o nei festival pop. Non è stato facile emergere e farsi notare, ma l’artista ha saputo dimostrare da subito di avere un suo stile che meritava attenzione. Uno stile allora identificato con la musica etnica e folk.
Così, dopo il primo album omonimo del 1974, realizzato con arrangiamenti corposi e produzione da Paul Buckmaster, Angelo Branduardi forma quello che sarà il suo gruppo di lavoro che lo porterà al successo. Un successo che, dopo il secondo album La luna, arriva perentorio e meritato con Alla fiera dell’est, la canzone filastrocca che prende ispirazione da un canto pasquale ebraico.
Un Branduardi che non è più visto solo come un menestrello con chitarra e violino, ma in grado di chiamare attorno a sè un vero gruppo di collaboratori a cominciare da Maurizio Fabrizio alla chitarra e arrangiamenti, Bruno De Filippi al buzuki, sitar e armonica, oltre a Gianni Nocenzi (pianoforte, clarino), Andy Surdi (batteria) e Gigi Cappellotto (basso), insieme alla produzione di David e Dory Zard e la copertina di Cesare e Wanda Monti. Zard crederà in Branduardi fino a portarlo in tour in Europa con la Carovana del Mediterraneo.
L’album Alla fiera dell’est, uscito nel 1976, inizia con l’omonima canzone, quella che conquista al primo ascolto e che resta nel tempo una delle sue più apprezzate, come anche Il dono del cervo, dall’accattivante melodia, ad aprire la seconda facciata. Nel disco primeggiano atmosfere sognanti (La favola degli aironi) e sussurrate (Canzone per Sarah), in omaggio alla figlia, ma anche ballate tipicamente mediterranee (Sotto il tiglio e La serie dei numeri), ed incursioni nella musica prettamente strumentale dove il tema con violino, flauto e chitarra acustica si sviluppa per cinque minuti degli otto totali (Il funerale).
Un disco da riscoprire, apripista di tante produzioni a cui verrà tributato successo nei decenni successivi con il fortunato marchio world music.
cronacatorino.it/cultura-societa/angelo-branduardi-i-50-anni-di-carriera.html
MARTEDÌ 23 Aprile: “La legatura di Isacco: rinascere nel rapporto padre-figlio” (Gen 22,1-19)
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🌄🌈👣🌈Commento al Vangelo Luigi Verdi di Domenica 21/04/24✴️🌌✴️ “𝑃𝑖𝑎𝑛𝑔𝑒𝑛𝑑𝑜 𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑠𝑒 𝑢𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑎 𝐺𝑒𝑠𝑢̀: “𝐴𝑚𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑒, 𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑒, 𝑎𝑚𝑜 𝐶ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎 𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑒𝑙𝑙𝑒, 𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖, 𝑎𝑚𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒. 𝑀𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑜𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑏𝑢𝑜𝑛 𝐷𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑜 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑖 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒” 𝑒 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒: “𝐶𝑎𝑟𝑜 𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑜 𝐼𝑜 𝑎𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖 𝑎𝑚𝑖 𝑡𝑢”.
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Lascia andare…
Parrocchia dell’Invisibile a Terzelli | Fraternità di Romena
🌄✴️🌌
La proposta di Luca e di Monica, che ora ha trovato casa a Terzelli, a 10 km da Romena, unisce la lettura esistenziale della Bibbia con la bellezza e l’energia degli ambienti naturali. Nasce dalla loro esperienza di viaggio nella Terra del Santo a cui si sono uniti altri viaggiatori dell’anima per costruire insieme una “Parrocchia dell’Invisibile”.
Vengono organizzati corsi, camminate e incontri biblici in varie città italiane.
Parrocchia dell’Invisibile: leggera e itinerante come una tenda,
aperta e libera come una vela, sospinta dal vento della Parola
per cercatori di luce e di vita.
Per informazioni: www.terradelsanto.it
Luca Buccheri 335 65 05 904 – Monica Rovatti 338 56 49 091 – lucbuc66@gmail.com
www.romena.it/compagni-di-viaggio/parrocchia-dellinvisibile-a-terzelli
🎶✨🌌Disarmato Amore🎼🎵🎶🌈
Storiella zen
“Due discepoli di un maestro discutono rispetto al modo giusto di praticare, al cammino giusto da seguire. Non riuscendo a risolvere il proprio …
E se tutti avessimo “possibilmente” ragione ?
E smettessimo di volere imporre la nostra al mondo .
E andassimo oltre ?
>>> Storiella zen
🌅SE TU SAPESSI✨✨✨
⛩️«節 setsu o i nodi del bambù»⛩️
Bisogna essere forti per permettersi di essere infinitamente dolci ed essere saggi per permettersi di essere folli.
L’amore ha bisogno di tempo per maturare…
Bisogna essere forti per permettersi di essere infinitamente dolci ed essere saggi per permettersi di essere folli.