Paolo Curtaz
✨🌅✨Scommettiamo? | Commento al Vangelo di Domenica 04 giugno✨🔺🙏🏻
Paolo Curtaz
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
Mc 10,28-31
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paolocurtaz.it/2023/05/cento-volte-tanto-5/
Pietro è spiazzato dopo avere visto il giovane ricco andarsene e dopo avere ascoltato la durezza della parole del Signore che parlava della ricchezza come ostacolo. Sembra quasi schernirsi, far notare che, alla fine, lui ha lasciato quel poco che aveva. Tenero. E Gesù rilancia: non guardare a quanto hai lasciato ma a quanto stai trovando. Non mercanteggiare con Dio facendo l’elenco dei tuoi buoni propositi e delle tue sante rinunce, guarda a quanto hai guadagnato accogliendo l’annuncio. A volte anche noi entriamo in questa logica: ci sentiamo virtuosi per avere praticato delle rinunce che facciamo notare a Dio. Pensiamo, piuttosto, a quanto abbiano ricevuto: in gioia, prospettiva, speranza, autenticità, tenerezza, gioia di vivere, amicizia. Accogliendo la stordente novità del Vangelo abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere cento volte tanto. Ricordarcelo ci fa del bene.
✨🌅✨
paolocurtaz.it/commenti/vangelo-del-giorno/
La Sacra Scrittura ci parla di Davide che vuole mettere a disposizione di Dio una bella casa, un Tempio imponente. È più facile, meno intrigante, mettere a disposizione, a disposizione di Dio dei locali. Ma Dio non ci sta. Non ci sta anche perché Dio ha un’anima vagabonda. Dice a Davide: “… Sono andato vagando sotto una tenda, ho camminato ora qua ora là”. È il mio carattere. Mettere a disposizione di Dio una chiesa o mettere a disposizione il proprio grembo, se stessi? Diventa tu la tenda di Dio.Portalo tu dentro di te. Non accontentarti di costruire la chiesa di Dio, diventa tu una sua dimora.
(Don Angelo Casati)
🔺FESTIVAL BIBLICO 🔺Brolo del Palazzo Vescovile
Piazza Duomo, 11 Vicenza
L’uomo che piantava gli alberi
Da un racconto di Jean Giono; musiche di Schubert, Ugoletti, Valtinoni, De Marzi; testi di Giono, Caproni, D’Annunzio, Ungaretti con Coenobium Vocale, Alberto Spadarotto (baritono), Luigi Marasca (clarinetto), Davide Bonetti (fisarmonica), Francesco Grotto (pianoforte), Luciano Bertoli (attore), Maria Dal Bianco (direttore)
Si ringrazia: Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank
L’insolita, e apparentemente stravagante, vicenda del pastore Elzéard Bouffier, che si dedica tenacemente a piantar querce in una landa desolata della Francia meridionale, svela in realtà un messaggio profondo e di particolare attualità, capace di propagarsi nell’animo e nella cultura umana come le radici, i rami, le foglie e i frutti dell’albero sul terreno circostante.
La voce narrante dell’attore Luciano Bertoli condurrà il racconto di questa originale metafora della vita, intrecciandolo con la lettura del famoso romanzo di Jean Giono e le musiche di autori di tre secoli di musica.
www.festivalbiblico.it/luomo-piantava-gli-alberi/
L’uomo che piantava gli alberi è il celebre romanzo breve di Jean Giono , un inno d’amore per la natura e un’ode alla perseveranza dell’uomo …
L’uomo che piantava gli alberi…
>>>> goingnatural.it/l-uomo-che-piantava-gli-alberi-edizioni-film-riassunto-scheda-didattica/
Abbiamo bisogno di continua energia e vita.
Cristo ci dona attraverso lo Spirito Santo energia e vita…
ENERGIA E VITA – (Pentecoste/A)
Abbiamo bisogno di continua energia e vita. Cristo ci dona attraverso lo Spirito Santo energia e vita.
ENERGIA, per usare Sapienza, Intelligenza, Consiglio, Forza, Scienza, Pietà, Timore di Dio, nelle cose che facciamo.
VITA, per donare a noi e ai fratelli che incontriamo ogni giorno tenerezza, amore, speranza, per ridare vita e non per giudicare e distruggere.
Qui audio di approfondimento sulle letture di oggi
LETTURE DELLA DOMENICA
VANGELO – Gv 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Henri Matisse / Nu bleu II ton âme est le lieu où ne se blesse jamais ma bleue nudité Barbara Auzou
Haïku CCCLVIII
. Fiori avvizziti
Svanita ogni ombra che per l’interanotte ha tormentato il mio cervelloe la luna che a tratti fuggiva,l’alba penetra nei miei occhi…
Fiori avvizziti (Ita – Fr – Eng – Esp)
Svanita ogni ombra che per l’intera
notte ha tormentato il mio cervello
e la luna che a tratti fuggiva,
l’alba penetra nei miei occhi
la luce grigia delle nuvole.
Scendono i ricordi come coltelli
che mi trafiggono fin le mani
abbandonate sulle lenzuola.
Fiori avvizziti
nel cespo dei giorni
spandono ancora il profumo
della vita amorosa di cui vissero
che mi nascondeva alla mia solitudine
svelandomi poi
che anche l’amore è solitudine.
«La qualità del nostro tempo dipende dalla capacità di soffermarsi solo su quanto è necessario. Serve sapersi districare in quello che, mutuando dall’inglese, i giapponesi chiamano noizu ノイズ ovvero disturbo sonoro, quel basso continuo che fa da colonna sonora a ogni esistenza. Soffermarsi sui dettagli tanto a lungo, considerare tutto quello che ci accade e attribuire a ogni cosa la massima importanza, porta con sé il rischio di smarrire la capacità di orientarsi. […]
Gli ideogrammi di ignorare, del resto, significano proprio questo: mushi 無視 ovvero «assenza del guardare». Il componente a destra non è altro che il guardare miru 見る, una sorta di «occhio che cammina».
Più di sgridare o segnalare lo sbaglio, qui si preferisce insegnare tramite l’esempio, assorbire l’errore di uno contrastandolo con il comportamento giusto di tanti. In quei casi il silenzio è sufficiente e ha il pregio di non iniettare aggressività nell’ambiente sociale.
Mushi suru, ignorare, è a tutti gli effetti una virtù.»
da «WA, la via giapponese all’armonia» @vallardi_editore
🍡 CHE SIA UN BUON INIZIO DI GIORNATA!
📷 Il primo splendido scatto è ad opera di @chorori__n che vi consiglio di seguire per la qualità dei suoi ritratti. Gli altri sono gli interni di Wa.
Vedi:
🌠Notti✨Tra pelle e cuore💌L’amore©Emyly Cabor
Haiku
![]() |
21 maggio 23 – Ascensione – fra Ermes Ronchi
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono (…) Matteo 28, 16-23
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OCCHI NEGLI OCCHI
Non esiste fede vera senza dubbi. Dubbi che sono come i poveri, li avremo sempre con noi. Ma se li guardi con coraggio, da apparenti nemici diverranno difensori della tua fede.
Chi è colui che sale al cielo? Quel Dio che ha preso per sé la croce per offrirmi scintille di risurrezione, che apre crepe nei muri delle mie prigioni. Quel Dio grande esperto di evasioni.
Gesù lascia la terra con un bilancio in perdita: gli sono rimasti accanto solo pochi uomini impauriti e confusi, poche donne coraggiose e fedeli. Insieme lo hanno seguito per tre anni sulle strade di Palestina, e non hanno capito molto, ma molto lo hanno amato. Però ci sono andati tutti sul monte, là in Galilea. Tutti! Portando i frammenti d’oro della fede dentro vasi d’argilla traboccanti di dubbi: una comunità ferita che ha patito il tradimento, l’abbandono, la sorte tragica di Giuda culminata nel suicidio.
Ma il maestro non li molla, e con uno dei suoi gesti più tipici si avvicinò e disse loro… Gesù non accetta distanze, ancora non è stanco di spiegare. Ancora non è stanco di attendermi nella mia lentezza a credere, viene più vicino, occhi negli occhi, respiro nel respiro.
Non esiste fede vera senza dubbi. Dubbi che sono come i poveri, li avremo sempre con noi. Ma se li guardi con coraggio, da apparenti nemici diverranno difensori della tua fede, la proteggeranno dall’assalto delle risposte superficiali e delle frasi fatte.
Andate dunque. Quel “dunque” è illogico e bellissimo: dunque ogni cosa mia è anche vostra; dunque sono io quello che vive in voi e vi incalza. Dunque, andate. E fate altri discepoli, con voi. A quale scopo? Arruolare devoti, rinforzare le fila? No, ma per un contagio, un’epidemia di vita e di nascite.
E se dicessi anch’io ogni tanto frasi illogiche, scritte secondo la sintassi stramba dell’amore? Se dicessi: questo mese ho guadagnato di più, dunque Mohamed potrà pagarsi l’affitto. Se dicessi: oggi ho del tempo libero, dunque con mia moglie staremo in poltrona a leggerci un libro? Allora capisco che il cielo di Dio si trova in quelle isole, in quelle oasi dove la gente parla la lingua sgrammaticata dell’amore.
E le ultime sue parole: sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo. Con voi, mai soli.
Con l’Ascensione Gesù non è andato lontano, in alto o in qualche angolo remoto del cosmo, ma si è fatto più vicino. Se prima era con i discepoli, ora sarà dentro di loro. Non è andato al di là delle nubi, ma al di là delle forme: «Il Risorto avvolge le creature e le orienta a un destino di pienezza. Gli stessi fiori del campo che egli contemplò con i suoi occhi umani, ora sono pieni della sua presenza luminosa» (Laudato si’, 100).
Chi sa sentire e godere questo mistero, cammina come dentro un tabernacolo, dentro un battesimo infinito.
Con voi tutti i giorni. Senza condizioni. Nei giorni della fede e in quelli del dubbio; con voi fino alla fine del tempo, senza vincoli né clausole, come seme che si gonfia, come inizio di un’alba di guarigione.
— Leggi su smariadelcengio.it/article/
IO SONO CON VOI
credo sia l’espressione più intima e potente che un Dio possa fare alla nostra vita!
Un Dio che è con noi, non per noi.
🌠🌅Domenica 21 Maggio riflessione di Francesco Fiorillo✨🔺✨
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